Quando gli artisti copiano...

La parola arte è quasi sempre associata alle idee di originalità e invenzione. Gli artisti sono coloro che creano dal nulla qualcosa di nuovo che prima non esisteva. L’abilità nel trasformare l'inesistente in qualcosa di palpabile è ciò che li distingue. Attraverso colori, forme, suoni o parole, l'artista comunica con il mondo, offrendoci una prospettiva unica della realtà.

Tuttavia non sempre è così. Nella storia dell’arte esistono innumerevoli casi di artisti che si sono ispirati in maniera più o meno evidente a opere altrui, così come esempi di dipinti, sculture e fotografie non proprio originali, anzi, quasi classificabili come vere e proprie copie. La collezione del Museo Tazzetti conserva una di queste opere, che risale addirittura al ‘600.

L’oggetto in questione è un dipinto a tema sacro, raffigurante un soggetto classico, la Fuga in Egitto. Il quadro ritrae l’episodio narrato nel Vangelo secondo Matteo, in cui la Sacra Famiglia si rifugia in Egitto per sfuggire alla persecuzione del re Erode, che voleva uccidere tutti i bambini maschi nati in Giudea. Secondo il racconto evangelico, un angelo apparve in sogno a Giuseppe e gli ordinò di partire subito per l’Egitto con la moglie e il figlio, per mettersi al sicuro dalla persecuzione del re della Giudea.

Esistono moltissimi dipinti raffiguranti la Fuga in Egitto, e anche quello conservato al Museo ha qualcosa di nascosto da raccontare: non essere un’opera originale, bensì un riadattamento (ben riuscito) del lavoro di qualcun altro!

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Quadro raffigurante la Fuga in Egitto dopo il restauro

Fortunatamente per lui, l’autore dell’opera è oggi ignoto, altrimenti si sarebbe potuto accusarlo di plagio. Ma nel XVII secolo i pittori minori non si preoccupavano molto di questi problemi e lavoravano sodo per portare a termine le commissioni a loro affidate.

Il pittore popolare proveniente dal Nord Italia che realizzò la tela, si basò su un’incisione di Johann Sadeler raffigurante un’opera del pittore fiammingo Maerten de Vos, del 1579. Confrontando il dipinto e l’incisione, si nota immediatamente la somiglianza tra i principali soggetti della tela. La figura di Maria sull’asino e quella di Giuseppe sono infatti copiate completamente dal disegno fiammingo. Le posture e l’orientamento dei personaggi sono le stesse e persino le pieghe delle vesti sono raffigurate allo stesso modo. Seguono poi gli angeli (putti alati) sulla nuvola, uno dei quali è identico nelle due opere, e le case sullo sfondo.

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Particolare da un'incisione di Johann Sadeler raffigurante la Fuga in Egitto

Il pittore italiano si limitò a posizionare i personaggi in modo diverso da come essi erano disposti nell’incisione, quasi a voler mascherare l’aver copiato tutto il resto del disegno. Giuseppe è infatti collocato sulla sinistra al posto che sulla destra. L’angelo che tiene l’asino è invece stato introdotto dell’autore italiano (oppure è stato ricavato da un altro dipinto).

Ecco svelato il segreto di questo quadro apparentemente semplice e tradizionale, ma come ci si è accorti della vera storia dietro il dipinto? Beh, bisogna essere storici dell’arte… Arabella Cifani ve lo spiega in questo video.

Nella seconda parte del filmato, la restauratrice Gabriella Zordan illustra l’intervento di restauro eseguito sul dipinto, che si presentava precedentemente in cattive condizioni di conservazione. La superficie della tela presentava molte deformazioni, così come tagli e strappi. Era inoltre presente uno spesso strato di vernice che col tempo, scurendosi, ha portando alla perdita della brillantezza dei colori.

Il restauro è quindi consistito nella pulizia superficiale dell’opera, eseguita con attenzione e precisione, rimuovendo con cura lo sporco accumulato nel corso degli anni e i residui di precedenti interventi di restauro. Questo passaggio ha permesso di rivelare una gamma di colori più brillante e vivace. Successivamente sono state chiuse le lacune sulla tela, offrendo una continuità visiva all'opera complessiva. Infine, è stato eseguito il delicato processo di reintegro delle parti di pittura mancanti.

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Fuga in Egitto - tassello prima e dopo il restauro

Tassello del dipinto prima e dopo la prima fase del restauro. È evidente la rimozione di uno strato che scuriva l'opera.

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