Un Natale del Settecento: i dipinti di Vittorio Amedeo Rapous

Il Museo Civico di Usseglio custodisce due tele del Settecento, opera del pittore Vittorio Amedeo Rapous, dedicate alla Natività.
L'Adorazione dei Magi e l'Adorazione dei Pastori, commissionate dall'Abate Giovanni Pietro Costa per la chiesa di Usseglio, sono un vero e proprio gioiello artistico che ci trasporta nell'atmosfera intima e devota della celebrazione della Natale nel lontano 1700.

Un viaggio nel tempo

Fino a qualche anno fa le due opere giacevano abbandonate in cattive condizioni di conservazione. Inoltre, non essendo firmate dall'autore, non se ne conosceva l'autore. Grazie all'intervento del Museo è stato possibile intraprendere attività di studio e restauro, che hanno portato all'attribuzione a Vittorio Amedeo Rapous.

Vittorio Amedeo Rapous: un maestro della luce nel Settecento piemontese

Vittorio Amedeo Rapous, figura di crescente interesse nel panorama artistico piemontese, si rivela sempre più come uno dei più originali interpreti della seconda metà del Settecento. Pur formatosi alla scuola di Claudio Francesco Beaumont, da cui ereditò un gusto per la grazia e la leggiadria, Rapous seppe presto trovare una propria voce, volgendo lo sguardo al classicismo romano e alle innovative correnti artistiche francesi.

Le sue opere, caratterizzate da una luce fredda e intensa, trasmettono una profonda spiritualità e una solenne pacatezza. I personaggi, dai tratti marcati e dagli sguardi concentrati, sembrano sospesi fuori dal tempo, immersi in una meditata contemplazione. Nell'Adorazione dei Pastori, Gesù, fulcro della composizione, emana una luce divina che illumina i volti dei pastori e degli angeli. La scena è dominata da un'atmosfera di raccoglimento e di profonda devozione. Nell'Adorazione dei Magi la Madonna, in piedi, presenta il Bambino ai Magi inginocchiati.

La scena è ricca di dettagli e di simboli che invitano lo spettatore a una riflessione profonda sul mistero della Natività.

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Un messaggio di speranza

Queste opere, realizzate intorno al 1760, ci parlano di un'epoca in cui l'arte era strettamente legata alla fede e alla devozione popolare. Le scene della Natività, rappresentate con tanta maestria da Rapous, offrono un messaggio di speranza e di rinascita, un invito a celebrare la luce che nasce dalle tenebre.

L'osservazione di queste opere suscita un'emozione profonda e coinvolgente. La luce che si diffonde, le tele, i colori caldi e vivaci, la cura per i dettagli creano un'atmosfera di gioia e di serenità che ci invita a riflettere sul significato profondo del Natale.

Il restauro

I due quadri, pur essendo stati realizzati in maniera simile, sono giunti ai giorni nostri con una storia diversa. Mentre l'Adorazione di Pastori si presentava ancora nelle fattezze originale, l'Adorazione dei Magi era stata alterata da un intervento di restauro novecentesco, tale da comprometterne l'originalità

Quest'ultimo presentava infatti una anomala lucentezza sulla superficie, che si dimostrò essere dovuta alla vernice di restauro impiegata, spesso stesa in maniera eccessiva. Dopo averla rimossa, si è quindi proceduto con il reintegro dei colori e con la riparazione degli strappi nella tela.

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Osservazione al microscopio della tela dell'opera Adorazione dei Pastori

Osservazione al microscopio della tela di Adorazione dei Pastori prima del restauro (20 ingrandimenti). Si possono osservare le lacune di colore.

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Adorazione dei Magi Prima e dopo la pulitura

Particolare dell'Adorazione dei Magi prima e dopo la pulitura. I colori sono più brillanti dopo che la vernice protettiva è stata rimossa.

Un patrimonio da tutelare

Le due tele di Rapous sono un grande patrimonio per il nostro territorio. Grazie al lavoro di restauro e valorizzazione curato dal Museo, possiamo oggi ammirarle nella collezione d'Arte, così come ideate dall'autore.

Il pittore di Corte Vittorio Amedeo Rapous

La storia delle due opere continua... non perderla!

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